Tutto ruota intorno alla figura di
Modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la
morale comune. Una donna siciliana in cui si fondono carnalità e
intelletto. Modesta nasce in una casa povera ma fin dall'inizio è
consapevole di essere destinata a una vita che va oltre i confini del
suo villaggio. Ancora ragazzina è mandata in un convento e
successivamente in una casa di nobili dove, grazie al suo talento e
alla sua intelligenza, riesce a convertirsi in aristocratica
attraverso un matrimonio di convenienza. Tutto ciò senza smettere di
sedurre uomini e donne di ogni tipo. Amica generosa, madre
affettuosa, amante sensuale: Modesta è una donna capace di
scombinare ogni regola del gioco pur di godere del vero piacere,
sfidando la cultura patriarcale, fascista, mafiosa e oppressiva in
cui vive. "L'arte della gioia" è l'opera scandalo di una
scrittrice. È un'autobiografia immaginaria. È un romanzo
d'avventura. È un romanzo di formazione. Ed è anche un romanzo
erotico, e politico, e psicologico. Insomma, è un romanzo
indefinibile, che conquista e sconvolge. Ed è un libro postumo: giaceva da
vent'anni abbandonato in una cassapanca e, dopo essere stato
rifiutato da molti editori, venne stampato in pochi esemplari da
Stampa Alternativa nel 1998. Ma soltanto quando uscì in Francia
ricevette il giusto riconoscimento.
giovedì 12 aprile 2018
Incontro del Gruppo del mercoledì: 16 Maggio
Per vivere Suttree pesca pesci gatto
nelle acque limacciose del fiume Tennessee. E sul fiume vive, in una
baracca galleggiante ai margini della città di Knoxville, fra ratti
reali e metaforici. Ci si è trasferito dopo aver abbandonato
un'esistenza di privilegi borghesi e pastoie religiose; l'ha fatto
per vivere. Ora nel suo nuovo mondo impara ciò che il fiume insegna:
che nel tutto in movimento - quel flusso ora grigio, ora bruno, nero,
marrone, color peltro, ardesia, inchiostro o carbonio della cloaca
maxima - "il colore di questa vita è acqua" e perciò solo
"le forme più primitive sopravvivono". Alcune di esse
finiscono impigliate nelle sue reti di pescatore e, volente o più
spesso nolente, Suttree deve tentare di portarle in secca, magari
immergendosi con loro in liquidi a più alta gradazione. Prima fra tutte la forma di uno
spassoso troglodita come Harrogate, giovane topo di campagna con una
passione contronatura per i cocomeri e una determinazione tanto
candida quanto feroce a trasformarsi in ratto di città. A fianco di questo novello Huckleberry
Finn e dei suoi guai Suttree impara altri colori dell'infinito
scorrere.
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